© Copyright – The Queen Tribute
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Dopo i numerosi rinvii causati dalla pandemia, finalmente, lo scorso 10 ed 11 di luglio, presso la Unipol Arena di Bologna, è arrivato il Rhapsody Tour 2022, ultima produzione Queen + Adam Lambert.
I cancelli aprono alle 17.45 ma già dalle prime luci dell’alba numerosi fan si accampano in fila assonnati ma alquanto eccitati davanti all’apertura del gate. Il concerto è Sold Out da tempo e sono previste 20 mila persone. Per chi vuole godersi lo spettacolo nelle prime file, arrivare tardi non è concesso. L’emozione è al pari del caldo torrido bolognese in una soleggiata giornata di luglio ma l’avventura del parterre inizia proprio nell’attesa dove si conoscono tantissime persone di diverse età provenienti da tutta la penisola. Le ore passano veloci in bella compagnia e tra una gomitata e l’altra riesco ad assicurarmi la prima fila: è fatta sono proprio sotto il palco. Impossibile descrivere la sensazione quando le luci si fanno soffuse, spunta il logo Queen e parte l’introduzione di Innuendo: pochi minuti dopo ho Brian May con la sua Red Special a due metri da me ma ancora non realizzo e non mi esce nessuna parola dalla bocca. Il pubblico estasiato si gode Now I’m Here e Hammer to Fall per esplodere letteralmente quando cominciano Somebody To Love, Killer Queen e Don’t stop me now.
In opposizione a molte critiche in passato ricevute, piacevole è la presenza scenica di Adam Lambert, per tutto lo spettacolo non ha mai cercato un’“imitazione” di Freddie ma bensì ha reinterpretato a modo suo le canzoni che hanno fatto la storia del rock. Le doti vocali di Adam sono strepitose e sono sfociate in un’emozionate strofa di Nessun Dorma di Puccini tratta dalla Turandot: che magnifico regalo per il pubblico italiano!
Il momento più emozionante è stato quando Brian May raggiunge la fine della passerella, prende una sedia ed inizia ad interagire con il pubblico con qualche frase accennata in italiano: poi fa una richiesta, ovvero che tutti i telefoni si accendano e facciano luce verso l’alto ed è in questo momento che intona le prime strofe di Love of my life, trattenere le lacrime ora è pressoché impossibile. Durante l’ultima strofa appare l’ologramma di Freddie sullo schermo e per un nano secondo si ha come l’impressione che fosse lì veramente, si percepiva la sua presenza. Brian visibilmente commosso viene poi raggiunto da Roger che intona These Are The Days of Our Lives contornata da bellissime foto dei membri della band in giovinezza. Li raggiunge poi Adam ed insieme performano divinamente Crazy Little Thing Called Love e Under Pressure.
L’apice della teatralità si raggiunge quando Doc. May viene sollevato in cielo da un enorme meteorite circondato da stelle e pianeti fluttuanti. La sensazione è quella di essere catapultati all’interno di un film.
Il concerto, o meglio dire il vero e proprio spettacolo prosegue in bellezza con gli iconici pezzi The Show Must Go On, Radio Gaga e Bohemian Rhapsody e si conclude con We Will Rock You e We Are The Champions urlate a squarciagola da migliaia di fan in delirio.
Del tutto positivamente stordita dall’accaduto si ritorna in auto, la strada per casa è ancora lunga, ma si ritorna con un bagaglio di emozioni in più, difficile da elaborare sul momento ma che resterà impresso nella memoria per tutta la vita.
Scaletta
Act 1
Innuendo
Now I’m Here Hammer to Fall
Somebody to Love
Killer Queen
Don’t Stop Me Now
Nessun dorma
In the Lap of the Gods… Revisited
Act 2
I’m in Love With My Car
Bicycle Race
Fat Bottomed Girls
Another One Bites the Dust
I Want It All
B-stage
Love of My Life
’39
These Are the Days of Our Lives
Crazy Little Thing Called Love
Under Pressure
A Kind of Magic
I Want to Break Free
You Take My Breath Away
Who Wants to Live Forever
Act 3
Tie Your Mother Down
The Show Must Go On
Radio Ga Ga
Bohemian Rhapsody
Encore:
We Will Rock You
We Are the Champions
God Save the Queen
“Heroes” (exit music)